Le silhouette delle persone transitavano dietro l’enorme orologio del Museo d’Orsay e per un attimo mi ritornarono alla mente le ombre fradice di Sarajevo sotto una nevicata epocale.
In Rue de la Santé i lustri portoni in legno massiccio, contrastavano con le immagini che ancora risiedevano fulminanti nella mia mente: la Bosnia diroccata, cumuli di neve e fango.
I ricordi si materializzarono improvvisamente...
Forse non riuscirò mai più a tenerli lontani.
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