lunedì 27 aprile 2015

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ASSOCIAZIONE IN NEPAL







EMERGENZA TERREMOTO:
Barbara non trema, diamole più forza.


In evidenza una valida associazione da me visitata l'anno scorso...


Ciao Paolo,
Barbara, la sua famiglia, le donne di CASANepal e le famiglie di spaccapietre fortunatamente stanno bene, anche se sono tutti molto stanchi e provati dalla tragedia che ha e sta continuando a colpire il Nepal e la sua popolazione.

Apeiron con Barbara in prima linea, non ha alcuna intenzione di lasciarsi fermare da questa situazione drammatica, ma desidera intervenire con rinnovata energia per risollevare le sorti di questo meraviglioso paese.

Ora è il momento di rimboccarci ancor di più le maniche per aiutare quante più persone possibili a risollevarsi dalle macerie.

Grazie alla presenza di Barbara in loco valuteremo strada facendo le principali necessità a cui destinare i fondi raccolti.

Se desideri anche tu sostenere il popolo nepalese in questa drammatica circostanza, puoi effettuare una donazione, specificando come causale ‘Emergenza Terremoto’ con un versamento:

sul conto corrente bancario: BANCA PROSSIMA - IBAN: IT66U0335901600100000103529

oppure sul conto corrente postale: numero c/c 17055500

oppure utilizzando il comodo sistema PayPal direttamente dalla home del nostro sito (www.apeiron-aid.org).

Aiutaci anche tu a donare una nuova speranza alla popolazione del piccolo stato himalayano.
Poco da parte di tutti, diventa molto per molti.
Il Consiglio Direttivo di Apeiron Onlus

venerdì 24 aprile 2015

25 APRILE...NONOSTANTE TUTTO

Foto di Benito Mussolini e saluti romani in caserma: cuoca protesta e viene cacciata

La Spezia - Le foto sono state affisse sulle pareti dei locali mensa della base Umberto Maddalena dell’Aeronautica Militare a Cadimare.

Sono diverse, ingrandite, ritraggono il duce Benito Mussolini nelle cerimonie svoltesi nello Spezzino durante il “ventennio”. Foto storiche, nulla di illegale, anche se la scelta di non gettarle rimane comunque discutibile. Il problema nasce quando qualcuno, nella stessa stanza, si cimenta nel saluto romano.

E chi fa notare la sciocchezza finisce per essere cacciata. La versione fornita al giudice del Lavoro da una 45enne, residente in provincia, sta in questi termini. «Ma lo sapete cosa ha fatto quell’uomo…?», è una delle frasi che avrebbe fatto sì che la donna, origini ucraine, venisse allontanata. E pensare che lavorava come aiuto-cuoco in quella alla base di Cadimare da ben cinque anni. Incensurata, senza nessuna accusa formale nei suoi confronti, è stata trasferita dalla società per cui lavora, che si è aggiudicata l’appalto delle mense della Marina Militare, a Genova. Motivo? «Non è gradita dal direttivo della base», le risponde il datore di lavoro. Lei allora si reca dall’avvocato Roberto Quber sostenendo di sapere la reale motivazione dell’allontanamento.

Riferisce di screzi, scaturiti da episodi ben circostanziati: alcuni giovani studenti, che soggiornano al centro in qualità di orfani di guerra, entrando alla mensa si sarebbero cimentanti nel saluto romano. La 45enne avrebbe manifestato loro disappunto, spiegando che fascisti e nazisti si sono macchiati di gravissimi crimini contro l’umanità. Anche nel suo Paese d’origine, l’Ucraina. La donna, che percepisce uno stipendio di circa 600 euro al mese gran parte dei quali verrebbero dissipati con il trasferimento a Genova, pretende di rimanere a lavorare nello Spezzino. E riguardo alla vicenda mercoledì prossimo sarà chiamato a decidere il giudice Giampiero Panico.