Biglie di Gin.
I sogni ricadono in strada, rimbalzano tra le ombre delle persone - biglie di vetro colorato. I piedi calpestano, frantumano le minuscole perle impedendo il rimbalzo naturale. Soltanto un globo saltellante rimane vivo, rintronato dagli urti continua la corsa e non si distrugge. Il rotolamento ammaccato segna traiettorie, infrange vetrine, semafori lampeggianti e impaurisce i cani al guinzaglio.
Sopravvive solo un desiderio di vetro soffiato.
L’insegna al neon reclama lampeggiando stizzosamente, orbata di una lampada, e sulla strada le frecciate dei lampi nervosi raggiungono portoni sbarrati e manichini spogliati dalla nuova stagione imminente. Braccia e gambe smontate dal tronco giacciono su di un tappeto di tela stropicciata, attendono le mani della commessa che allontanerà il sonno plastico ricomponendo nel giusto volume i corpi da vetrina.
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