LA SPENTA
Del vento e della sua dote
E’ scirocco marcio, non libeccio
questo perlaceo vento, turgido d’umori
che a folate il golfo invade e s’incapriccia
di vele e onde, poi che umido si scaglia
dai colmigni delle case, dagli apici dei pini
così fermentando sotto ammicchi d’azzurro
su plastiche e cartacce, intrepido sbatte
imposte senza fermo, solleva in mulinelli
la polvere del viale, s’accanisce
sull’insegna malconcia del Bar
Tabacchi Lo Sport, ostinato insiste
a spettinare capelli e fili d’erba, ma in mancanza
d’un metodo che possa dirsi scientifico
s’ingegna come può a fine corsa e promette
mirabilia di prodigi al prossimo
valzer di sud-est con le foglie.
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