Che posso raccontarti di questo tempo confuso
Trascorso in istanti velocissimi
e altri paludosi con limitati raggi di sole
Che posso dire…
Mi sento di dirti che il mio popolo è diventato massa
E di quanto la notte si è abbuiata ulteriormente a mio parere
e le oneste strette di mano si mostrano di rado
Non posso dirti nulla di buono sarà forse perché invecchio
e il mio tempo preferisce relazionarsi con il passato
lasciando il futuro all’incertezza
Ma tralasciando pessimismo e retorica
devo dirti che c’è una grande novità
che rende i poeti dei pratici e i pratici in poeti
e ha trasformato la fatica in gioia
il legno in giocattoli – le barbe in liane da allungare per gioco
e ascolto voci che intonano cantilene dolcissime
voci che sospiravano mancanze ora accordano note di gioia
e in questo concerto
mi abbandono
ascoltando pronunciare il tuo nome
sottovoce perché ora dorme...
A Marcello...7 anni
RispondiEliminaLettera al mio fratellone
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