Un mio umile pensiero: LIBERATE I SOGNI E I SOGNATORI...
20 0ttobre da un giornale...
Tel Aviv - Dopo che gli attivisti
della nave
di aiuti Estelle, diretti alla Striscia di Gaza, hanno fatto sapere
di essere «sotto attacco», il portavoce dell’esercito israeliano ha confermato
l’avvenuto abbordaggio.L’abbordaggio è avvenuto in acque internazionali da
parte della Marina israeliana, che ha impedito agli attivisti filopalestinesi
di arrivare a Gaza per rompere il blocco imposto dalle autorità dello Stato
ebraico.
«Operazione avvenuta in accordo con
le leggi internazionali e con le direttive del governo israeliano dopo aver
effettuato ogni tentativo di prevenire la nave dal raggiungere la Striscia di
Gaza», recita una nota.
«L’abbordaggio - ha spiegato il
portavoce militare - è stato effettuato solo dopo numerosi richiami ai passeggeri a bordo;
vista la loro volontà di non cooperare e dopo aver ignorato appelli a cambiare
rotta, è stata presa la decisione di abbordare la nave e condurla nel porto di
Ashdod».
«I marinai israeliani hanno
operato come stabilito e
hanno preso ogni precauzione - ha proseguito il portavoce - per garantire la
sicurezza dei passeggeri. Dopo l’abbordaggio da parte dei soldati, che non
hanno avuto bisogno di usare la forza, i passeggeri sono stati accuditi e a
loro sono stati offerti cibi e bevande». «Dopo l’arrivo nel porto di Ashdod, i
passeggeri saranno trasferiti alla custodia della polizia israeliana e delle
autorità di immigrazione del ministro dell’interno».
L’ambasciata italiana a Tel Aviv
segue la situazione su indicazione del ministro Terzi. Sulla flotilla infatti
c’è un italiano, Marco Ramazzotti
Stockel, 65 anni.
Da oltre 35 anni Marco Ramazzotti
Stockel lavora nel settore della cooperazione. Stockel, sposato e padre di due
figli, tiene a sottolineare di essere ebreo: «Scrivete il mio secondo cognome,
per favore, così capiscono che sono ebreo, e che se lotto contro l’occupazione,
è proprio per gli ebrei, è a loro che fa male, oltre che ai palestinesi,
l’occupazione», si legge sul sito di Flotilla Italia.
«Io sono cresciuto in un paese
musulmano, sono vissuto in 12 paesi musulmani, il mondo musulmano è
un mondo che mi è profondamente congeniale, gli arabi sono miei fratelli»,
aggiunge Stockel. «Non è possibile immaginare che un ebreo possa pensare che la
propria salvezza, dalla shoah ai progrom, venga dal maltrattare altre
popolazioni. I palestinesi sono dei maltrattati».
Stockel, con un passato politico
nel Pci e nella Cgil-Filcams, ha lavorato per Ong italiane e straniere, imprese
di progettazione italiane, inglesi, tedesche e francesi, la Commissione
Europea, Agenzie delle Nazioni Unite, tra le quali la Fao, l’Ifad, l’Unicef e
l’Unhcr. È laureato in Diritto internazionale. L’ambasciata italiana di Tel
Aviv si è «immediatamente attivata», e la Farnesina «segue costantemente
l’evolversi della situazione per assicurare ogni assistenza affinché venga
garantita» la sua incolumità.
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