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lunedì 19 gennaio 2015

IL BUONGIORNO DALL'IRAQ...

UCCISI a colpi di mitragliatrici, in pubblico, perchè avevano guardato una partita di calcio in tv: 13 ragazzini iracheni sono stati massacrati dalle milizie dell'Isis per aver tifato la loro nazionale mentre giocava contro la Giordania nell'ambito della Coppa d'Asia, in corso in Australia.

Le uccisioni sono avvenute il 12 gennaio, ma la notizia si è appresa solo nelle scorse ore. I ragazzini sono stati catturati dai jihadisti nel quartiere di al-Yarmuk, a Mosul, controllata ormai dall'Isis - riferiscono i media internazionali - e poi uccisi perchè, secondo i terroristi, nel guardare le partite hanno violato la sharia.

"I cadaveri sono rimasti esposti a terra e i genitori non hanno potuto recuperarli per timore di essere uccisi dai jihadisti", scrive sul suo sito web un gruppo di attivisti dal nome "Raqqa is being slaughtered silently" (Raqqa viene macellata in silenzio), che documenta segretamente la violenza scioccante e l'oppressione che l'Isis ha portato alla loro città natale. 

Prima di proseguire con l'esecuzione, le milizie dell'Isis hanno annunciato quanto stavano per fare con un megafono, dicendo che i ragazzini avevano commesso un crimine, riferisce ancora il gruppo.

L'uccisione degli adolescenti è avvenuta pochi giorni dopo che l'Isis ha pubblicato un video nel quale mostra due uomini uccisi dopo essere stati spinti da una torre a Mosul. Le accuse contro di loro sono state lette da un combattente mascherato con una piccola radio portatile: le due vittime sono stati giudicate colpevoli di impegnarsi in attività omosessuali e dovevano essere puniti con la morte, secondo l'interpretazione islamica radicale della sharia.

martedì 29 novembre 2011

LA PIAZZA
DAL G8 DI GENOVA NEL 2001 
A LA SPEZIA - FIRENZE E AMSTERDAM


















Se
ROBERTO BUGLIANI


Se viene il giorno del conto alla rovescia
Se si apposta il cecchino alla più alta finestra
Se le cicatrici si aprono in cascate di rabbia
e un volo di corvi incatrama il cielo

Se schiuma alle vene sangue limpido e forte
Se pronto al balzo s'incurva tra l'erba il dolore
Se dalle vette dei monti è chiaro il bersaglio 
e un taglio di luce morde freddo la pietra

Se i ratti fuggono fedifraghi nei boschi
Se non è mancamento, ma vertigine
Se la lama squarcia l'arcano e l'inganno
e un fuoco di pianura arde, crepita, vampeggia

Se incalzano le bocche mani pronte al peggio
Se fermentano negli occhi le offese e le infamie
Se rimpalli d'echi annunciano l'evento
e l'ipotesi sostiene il colpo in canna