shitihs
martedì 29 gennaio 2013
venerdì 25 gennaio 2013
BEN RITROVATI E BUON ANNO…
Che dire dopo tanto tempo – sono periodi di riflessione e
scoramento per tutto quello che accade intorno – dalle guerre sante a quelle
maledette – dalla Siria abbandonata alle terre petrolifere difese dalle
potenze/economie straniere – dai grilli ai porci che si scontrano nell’etere
delle coscienze – agli incontri internazionali che riguardano economie virtuali
e crac finanziari di soldi immaginari.
La presa in giro continua dei politicanti che arrotano le
lingue e i coltelli e che una volta votati non ci lasciano lo spazio di
intervenire sulla democrazia – ma gestiscono semplicemente il potere
impoltronato nei loro scranni tenuti
caldi per parenti e amici in vista di nuove elezioni.
E oggi si muore – e oggi va bene – e domani si vola – e
adesso basta…
Così ogni giorno si allontana la realtà sempre di più – e a
volte passa la voglia e l’energia di essere contro – lasciamo dormire la
critica e per semplice sopravvivenza accettiamo rincuorandoci tra amici –
stringendoci ai pensieri vicini con affetto – forse solo per non sentirci soli
nella battaglia contro il drago che non dorme mai.
Quante ne abbiamo viste e sentite in tutti questi anni – e
non sono preoccupato per me – in realtà spero in un mondo migliore per i vostri
figli – amori – speranze e assenze.
Da parte mia mi rilasso a parlarvi ogni tanto – e la vostra
amicizia mi è complice nelle mie esternazioni e sono stupito dal fatto che
attendete i nuovi post…come se dicessi qualcosa di importante.
Oggi decido di rimanere solo; solitario sguardo a
penetrare le disgrazie altrui, candela tremula tra lo sfavillio della festa,
cane randagio in un mondo di barboncini alla finestra.
Non è ancora giunto il momento di trasformarmi in
un cane da salotto, protetto da pareti sicure, che scodinzola sulla moquette e
si adagia pigramente di fronte al caminetto acceso.
Penso di avere ancora tempo prima di arrestarmi e
uggiolare a pancia all’aria disteso sopra improbabili tappeti di Kars, kilim
delle multinazionali del finto-etnico, sdraiato a terra alla portata dei
lapilli e osservato severamente da leopardi imbalsamati, uccisi in safari
domestici.
Per Chris e Andrea…More or less... Ciao
Today I choose to be alone, lonely eyes to penetrate the misfortunes of others, candle flickering between the glitter of the party, stray dog in a world of poodles to the window.
It is not yet time to turn me into a lap dog, protected by walls safe, wagging its tail and sits lazily on the carpet in front of the fireplace.
I think I still have time before you arrest me and cry on his back lying on improbable Kars carpets, kilims of multinational faux-ethnic lying on the floor of the reach of lapilli and observed strictly by stuffed leopards killed in safari home.
mercoledì 24 ottobre 2012
domenica 21 ottobre 2012
Anche Dror Feiler è sotto accusa ora per “aver aiutato il nemico”
Un comunicato stampa di Ship to Gaza Svezia riporta che Dror Feiler è stato separato nella giornata di domenica dagli altri cittadini svedesi perchè cittadino israeliano e deve quindi rispondere come tale. Gli svedesi esprimono preoccupazione per questa scelta, dal momento che non corrisponde al vero : Dror ha lasciato Israele più di quarant’anni fa, in parte per protesta contro la sua politica di occupazione. Da molti anni è cittadino svedese e non ha più cittadinanza Israeliana. Quindi si chiedono quale sia lo scopo di questo trattamento speciale riservato ai cittadini israeliani non allineati alla politica governativa di occupazione della Palestina.
Infatti i tre cittadini israeliani , Reut Mor, Elik Elhanan e Jonatan Shapira , sono sstati sottoposti ad un’udienza preliminare domenica mattina con l’accusa di :
aver consapevolmente aiutato il nemico
aver incitato alla ribellione
aver violato il divieto di fatto ai cittadini israeliani di recarsi a Gaza
Le stesse accuse vengono ora rivolte al cittadino svedese Dror Feiler.
Il periodo di detenzione preventiva è stato prolungato di 48 ore, entro le quali deve essere tenuta una nuova udienza.
A leggere i capi d’accusa verrebbe solo da fare ironia , ma non si può . La situazione è grave e preouccupante quando si tratta di legalità Israeliana. Siamo offesi, oltraggiati e seriamente preoccupati per i nosti compagni israeliani e per quelli di cui ancora non si sa nulla. Ma prima di tutto per tutti i palestinesi che subiscono ogni giorno e da decenni la “legalità” e l’arbitrio dello stato di Israele, che da alcuni politici italiani viene spesso preso ad esempio come modello di democrazia. La Estelle ha graffiato il muro del silenzio, ha diffuso consapevolezza , ha raccolto solidarietà, ma c’è tanto lavoro da fare ancora.
Invitiamo tutti a partecipare ai presidi ancora attivi , la Estelle non è una missione conclusa e la Palestina non è ancora libera.
Un mio umile pensiero: LIBERATE I SOGNI E I SOGNATORI...
20 0ttobre da un giornale...
Tel Aviv - Dopo che gli attivisti
della nave
di aiuti Estelle, diretti alla Striscia di Gaza, hanno fatto sapere
di essere «sotto attacco», il portavoce dell’esercito israeliano ha confermato
l’avvenuto abbordaggio.L’abbordaggio è avvenuto in acque internazionali da
parte della Marina israeliana, che ha impedito agli attivisti filopalestinesi
di arrivare a Gaza per rompere il blocco imposto dalle autorità dello Stato
ebraico.
«Operazione avvenuta in accordo con
le leggi internazionali e con le direttive del governo israeliano dopo aver
effettuato ogni tentativo di prevenire la nave dal raggiungere la Striscia di
Gaza», recita una nota.
«L’abbordaggio - ha spiegato il
portavoce militare - è stato effettuato solo dopo numerosi richiami ai passeggeri a bordo;
vista la loro volontà di non cooperare e dopo aver ignorato appelli a cambiare
rotta, è stata presa la decisione di abbordare la nave e condurla nel porto di
Ashdod».
«I marinai israeliani hanno
operato come stabilito e
hanno preso ogni precauzione - ha proseguito il portavoce - per garantire la
sicurezza dei passeggeri. Dopo l’abbordaggio da parte dei soldati, che non
hanno avuto bisogno di usare la forza, i passeggeri sono stati accuditi e a
loro sono stati offerti cibi e bevande». «Dopo l’arrivo nel porto di Ashdod, i
passeggeri saranno trasferiti alla custodia della polizia israeliana e delle
autorità di immigrazione del ministro dell’interno».
L’ambasciata italiana a Tel Aviv
segue la situazione su indicazione del ministro Terzi. Sulla flotilla infatti
c’è un italiano, Marco Ramazzotti
Stockel, 65 anni.
Da oltre 35 anni Marco Ramazzotti
Stockel lavora nel settore della cooperazione. Stockel, sposato e padre di due
figli, tiene a sottolineare di essere ebreo: «Scrivete il mio secondo cognome,
per favore, così capiscono che sono ebreo, e che se lotto contro l’occupazione,
è proprio per gli ebrei, è a loro che fa male, oltre che ai palestinesi,
l’occupazione», si legge sul sito di Flotilla Italia.
«Io sono cresciuto in un paese
musulmano, sono vissuto in 12 paesi musulmani, il mondo musulmano è
un mondo che mi è profondamente congeniale, gli arabi sono miei fratelli»,
aggiunge Stockel. «Non è possibile immaginare che un ebreo possa pensare che la
propria salvezza, dalla shoah ai progrom, venga dal maltrattare altre
popolazioni. I palestinesi sono dei maltrattati».
Stockel, con un passato politico
nel Pci e nella Cgil-Filcams, ha lavorato per Ong italiane e straniere, imprese
di progettazione italiane, inglesi, tedesche e francesi, la Commissione
Europea, Agenzie delle Nazioni Unite, tra le quali la Fao, l’Ifad, l’Unicef e
l’Unhcr. È laureato in Diritto internazionale. L’ambasciata italiana di Tel
Aviv si è «immediatamente attivata», e la Farnesina «segue costantemente
l’evolversi della situazione per assicurare ogni assistenza affinché venga
garantita» la sua incolumità.
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